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sabato 21 novembre 2009

Il Poeta


Il presentimento del verso
per un vero poeta
e il sentimento di un peccato passato.

Che fa se quel peccato non è il suo?
Egli se ne sente colpevole,
talmente col genere umano
è legato dalla coscienza ombelicale.

Fuori di sé, egli corre per il mondo,
spinto da gloria e da entusiamo,
sempre riconoscendosi colpevole,
ma con la testa alta.

Le perdite della pace e della guerra,
come pure ogni ramo spezzato,
crescono in lui come una colpa,
la sua, non quella del suo secolo.

La vita gli è terribile,
perchè tanto piena di peccato.
Ogni donna è una colpa,
un dono senza possibilità di scambio.

La vergogna in eterno muove il poeta,
lasciandolo nell'immensità,
ed egli lastrica di ossa i ponti,
pagando l'impagabile.

Ma là, là, alla fine della strada
che esiste e che non si può evitare,
egli dirà: "Signore, perdono...".
pur senza speranza.

E lo spirito lascerà la carne,
scendendo all'inferno, non allettato dal paradiso,
perdonato dal Signore,
ma non da se stesso.

Evgenij Aleksandrovic Evtusenko


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